venerdì 4 marzo 2011

Visione Neoumanista


di Suman Casini

In un mondo sempre più assillato da problemi di ordine planetario, dai crack finanziari al collasso ecologico del pianeta, dalle minacce del fanatismo terrorista alle scie chimiche e le epidemie, la nostra lotta contro il tempo e l’irrazionalità dominata da interessi di parte sembra quella di Davide contro Golia, frutto di un’umanità inconsapevole priva di una visione globale. Ma Davide sconfisse il gigante, quindi anche per noi ci sono buone speranze. Sempre che l’umanità si ravveda e riesca a realizzare una nuova consapevolezza, riflettendo nel mondo la luce della coscienza.

Gli esseri umani di oggi sono il risultato di un lungo processo evolutivo, e anche se la preistoria sembra molto lontana il cervello dell’uomo del terzo millennio porta ancora l’eredità di epoche remote. Condividendo con i rettili del Carbonifero quello che la scienza definisce il “cervello rettile”, con i grandi dinosauri di milioni di anni fa il “cervello limbico” proprio dei mammiferi, e con i primati nostri antenati il “neocortex”, sviluppato in epoche più recenti attorno al cervello limbico.

Oltre a rappresentare le diverse fasi evolutive della nostra specie, la teoria dei tre cervelli di Paul McLean può aiutarci a capire il percorso dell’umanità e le nostre condizioni attuali. Ma può soprattutto fornire elementi importanti per cambiare il nostro futuro. Attraverso le varie zone del cervello la mente esprime diverse funzioni, dalle più grezze e elementari alle più sottili. Il cervello rettile è la sede degli istinti primari, mangiare, dormire, riprodursi, insieme a tendenze e comportamenti primitivi: la territorialità e il possesso, l’inclinazione gerarchica al dominio e alla sottomissione, la ritualità sociale e la resistenza al cambiamento. Aggressività, sesso, potere e paura sono il corollario diffuso nella nostra società, insieme al materialismo sfrenato e una struttura collettiva basata sugli istinti più bassi legati alla sopravvivenza e ai criteri più primitivi di aggregazione sociale. Un’eredità che condiziona ancora pesantemente il cammino dell’umanità trattenendola nell’oscurità.

Il cervello limbico invece è coinvolto nelle emozioni: piacere e dolore, amore e odio, rabbia e attrazione, speranza e sconforto. Anche sentimenti sottili come la gentilezza e la dedizione, l’empatia, la tendenza alla cooperazione e l’unione disinteressata hanno sede nel sistema limbico, responsabile nei mammiferi dell’inizio del comportamento altruistico.

Il terzo cervello o neocortex è il cervello più evoluto proprio degli umani, sede delle funzioni intellettuali e cognitive, della razionalità, dell’analisi e della facoltà decisionale. Il suo potenziale superiore è ancora in gran parte inespresso, ed è usato soprattutto per permettere al cervello rettile di mettere in atto strategie e comportamenti più efficaci. Anche il potenziale di empatia, amore e altruismo del cervello limbico è in gran parte inutilizzato o represso, portando a una sentimentalità egocentrica prevalentemente negativa.

Istinto, sentimento e intelletto. Tre aree cerebrali indipendenti con funzioni diverse e in grado di dominarsi reciprocamente. Ma non bisogna dimenticare che il cervello è solo un organo, usato dalla mente per realizzare le sue tendenze e funzioni. Il prevalere di una sfera sull’altra sarà quindi in base al livello evolutivo dell’individuo, legato al karma di una persona. Questa predominanza si rispecchia anche a livello collettivo, e non ci vuole molto a capire che la società materialista di oggi motivata da una competizione sfrenata è fortemente influenzata dal predominio degli istinti primari. In senso globale il cervello rettile primitivo domina quindi sugli altri, esprimendo livelli evolutivi inferiori caratterizzati dalla ricerca del piacere fisico e del potere sociale. Sostenuto in questo dall’emisfero razionale, che privato del suo potenziale superiore induce all’egotismo e al controllo calcolato.

Ancora oggi l’imperativo territoriale proprio del cervello rettile si rispecchia nel geo-sentimento [1], l’attaccamento che nasce dall’amore per la propria terra, che è alla base di molti problemi sociali e politici del mondo e da sempre divide l’umanità portando a scontri e guerre di ogni tipo. Accompagnato dalla geo-religione, la geo-economia, la geo-sociologia e la geo-politica. Tendenze che costringono la mente umana entro limiti ristretti e riduttivi, gettandola nella schiavitù del dogma e della superstizione.

Il socio-sentimento invece è l’istinto del branco, una caratteristica dominata da una sentimentalità primitiva che oscura l’intelletto e spazia dall’attaccamento alla famiglia, al proprio gruppo sociale e alla propria etnia, fino a abbracciare sfere psichiche e settori sociali sempre più ampi. Portando al gruppismo, al sessismo, al castismo, al comunalismo, al regionalismo e al nazionalismo, accendendo gli animi e facendo sfociare questi impulsi individuali e collettivi nel razzismo e nella violenza distruttiva che vuole a ogni costo annientare il diverso da sé. Una mentalità che oscura il flusso dell’intelletto e genera antagonismo sociale, sfociando nella socio-religione, la socio-economia e la socio-politica.

Sistemi che sostengono esclusivamente interessi di parte, di un territorio contro un altro, di una religione contro un’altra, di un gruppo sociale contro un altro, di un popolo contro un’altro, di un paese contro un’altro, di una razza contro un’altra. Una catena infinita di cause-effetti che ha le sue radici nell’ignoranza e nel prevalere di un sentimentalismo territoriale che diventa odio, di una religiosità che diventa fanatismo, di un potere economico che diventa sfruttamento e annientamento di interi paesi, di un’orgoglio razziale che diventa persecuzione.

Il progresso dell’umanità è quindi bloccato, e questa mentalità basata sul geo-sentimento e il socio-sentimento ha dato origine al fascismo, al nazismo, al capitalismo, all’imperialismo, all’oligarchia e alla burocrazia. Per non parlare della socio-religione, che inculcando il dogma e fomentando l’odio religioso da sempre ha diviso l’umanità creando conflitti sanguinosi e ora scuote il mondo con il pericolo del terrorismo islamico legato al fanatismo religioso, oltre che a interessi economici e politici. Fenomeni sostenuti da varie forme di sfruttamento psichico, culturale, economico e politico, mantenendo non solo il potere di una parte dell’umanità sull’altra, ma anche il potere di una specie su tutte le altre, ponendo l’uomo al centro del suo mondo come dominatore assoluto.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti, o almeno di chi vuole vedere. E all’inizio del terzo millennio occorre davvero un cambiamento globale ispirato a una consapevolezza che abbatta ogni dogma e ogni barriera mentale divisoria e limitativa, rispettando i valori esistenziali fondamentali del prossimo e delle altre specie, riconoscendo nella diversità la vera ricchezza dell’umanità.

L’umanesimo per molti aspetti trascende queste limitazioni e condizionamenti mentali, ma pur includendo i valori umani sostanziali tende a mantenere intatto il potere dell’uomo sul resto della creazione, credendo di poter disporre del mondo vegetale e animale a proprio tornaconto. Un obbiettivo che si è dimostrato a breve termine, creando enorme sofferenza e tornando indietro come un boomerang, portando alla distruzione di molte specie e alla progressiva estinzione delle risorse planetarie. Non capendo che la sopravvivenza della vita stessa su questo pianeta è legata all’equilibrio dei vari mondi che lo popolano e al rispetto dell’unicità nella diversità.

L’essere umano è sulla terra da quasi un milione di anni, ma non è ancora riuscito a realizzare una società umana unita da valori universali accettati da tutti, per il benessere collettivo e nel rispetto del resto della creazione. Il risultato è la frammentazione in tante micro-società sostenute da micro-sentimenti e interessi personali, di gruppo o nazionali, tendendo a dividere la gente invece che unirla e impedendo la realizzazione di una società universale.

“La società umana è una e indivisibile”[2], è questa la visione che occorre proiettare nella psiche collettiva. Non solo. Una nuova umanità consapevole e illuminata deve farsi carico dei problemi globali di questo mondo, ristabilendo l’equilibrio perduto e valori etici che garantiscano a tutti di poter vivere. Realizzando finalmente un sistema economico e sociale che attui un’equa distribuzione delle risorse nel rispetto delle altre specie e in armonia con l’ambiente. L’umanesimo deve quindi elevarsi al suo apice trasformandosi nel Neoumanesimo, ampliando il suo raggio e includendo nella sua visione ogni creatura esistente. E per far questo è necessario il risveglio delle coscienze attraverso lo studio e la conoscenza, consentendo di rifiutare ogni dogma e opporsi alle varie forme di sfruttamento psichico e culturale che impediscono l’evoluzione mentale e spirituale.

Sul sentiero del Neoumanesimo ci sono tre stadi. Il primo è il culto spirituale, che aiuterà a rimuovere i difetti interni ed esterni, agevolando il cammino verso la spiritualità. Un processo fisico-psichico-spirituale[3] che permette una trasformazione sostanziale della vibrazione fisica e psichica dell’essere umano. La realizzazione spirituale è infatti possibile solo se l’energia psichica diventa più sottile, e per far questo è necessario trasformare anche la frequenza vibrazionale del corpo. Il secondo stadio è l’essenza spirituale, cioè la creazione nella mente collettiva dell’umanità di una nuova onda orientata verso la spiritualità e livelli di coscienza superiori, accelerando così il progresso umano. Quando un numero abbastanza grande di individui avrà trasformato la propria coscienza allora, e solo allora, nella mente collettiva dell’umanità ci sarà un’onda spirituale che darà un grande input all’evoluzione umana. Il terzo stadio del Neoumanesimo è la spiritualità come missione, il risveglio della devozione e la realizzazione dell’unione del piccolo sé con il Sé Cosmico. Lo stato più elevato che vedrà l’uomo cittadino del cosmo ispirato dall’amore per tutta la creazione, riconoscendo in ogni cosa il riflesso luminoso del Divino.

Nel suo libro P.R.Sarkar dice: “Il Neoumanesimo darà una nuova ispirazione e fornirà una nuova interpretazione al concetto stesso dell’esistenza umana. Aiuterà la gente a capire che gli esseri umani, in quanto esseri più intelligenti di questo universo creato, dovranno accettare la grande responsabilità di prendersi cura dell’intero universo; dovranno accettare di essere responsabili per l’intero universo”.

Molti si stanno già muovendo in questa direzione, ma per accelerare il progresso umano questo movimento deve diventare sempre più evidente e consapevole, più globale e coordinato, superando le barriere divisorie e combattendo all’unisono tutte le strategie che hanno condizionato e continuano a condizionare l’umanità. Il mondo di oggi è veramente a un bivio. Da una parte il collasso globale che porta alla distruzione e dall’altro un sentiero che porta verso la luce. L’esistenza umana è simultaneamente a tre livelli: fisico, psichico e spirituale. Il vero progresso quindi deve includere ogni sfera dell’essere, illuminando ogni aspetto della vita umana con il balsamo della conoscenza.

Per costruire una società umana ispirata a valori universali sono necessari dei parametri essenziali comuni. Una filosofia spirituale e delle pratiche spirituali che espandano la mente liberandola dai dogmi e dall’ignoranza; una filosofia sociale che inglobi ogni aspetto dell’esistenza in base ai principi dell’uguaglianza sociale e una teoria socio-economica che permetta di mettere in atto tali principi; degli scritti spirituali, filosofici e sociali in grado di elevare l’intelletto umano e offrire gli strumenti per un giusto discernimento; e una guida spirituale capace di elevare la consapevolezza e il livello di coscienza delle persone, guidandole verso la realizzazione del Sé.

Senza la mente il cervello si spenge e senza la guida dell’intelletto la mente segue i suoi istinti più bassi dibattendosi nell’ignoranza. Ma cieca alla luce dell’anima anche la mente intellettualmente più evoluta resta intrappolata nelle catene dell’ego, incapace di trascendere i propri limiti e immergersi nell’infinito Sé interiore, là dove Tutto è Uno e i vari ismi che dividono il mondo si sciolgono come neve al sole. La spiritualità deve quindi diventare la base della vita e investire ogni sfera dell’esistenza, comprendendo che siamo tutti figli dello stesso Padre e realizzando una vera società umana universale per il benessere di tutti.

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[1] Nel suo libro “La liberazione dell’intelletto- Neoumanesimo” (Ananda Marga Edizioni), P.R.Sarkar analizza i vari aspetti del geo-sentimento e del socio-sentimento a livello individuale e sociale, spiegando anche i limiti dell’umanesimo tradizionale e illustrando i valori fondamentali del Neo-Umanesimo.

[2] P.R.Sarkar - Human Society is one and indivisible.

[3] Questo processo è riferito alla pratica dello Yoga, includendo gli aspetti fisici o asana, un’alimentazione senziente vegetariana o vegana e la meditazione.
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Note biografiche
Suman Casini è pittrice, scenografa, insegnante d’arte e di yoga, appassionata studiosa di medicine naturali, floriterapeuta, scrittrice, viaggiatrice... Ha vissuto lunghi periodi in Oriente e da oltre 25 anni pratica lo Yoga e la meditazione. E’ nato così il suo interesse per il vegetarianesimo come scelta di vita, e il libro Seitan Gourmet è il risultato della sua lunga esperienza in vari Centri Olistici tenendo corsi di Yoga e di cucina vegetariana, organizzando seminari e programmi per una cultura neoumanista e uno stile di vita naturale, oltre a cene e festival vegetariani. Vive e lavora a Casale Marittimo, nell’Alta Maremma toscana, dove scrive libri di vario genere.

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